La Carovana dei Pacifici alla Scuola Europea di Bruxelles II

La Carovana dei Pacifici alla Scuola Europea di Bruxelles II

Maggio 26, 2021 Off Di Gio Sala

La sezione italiana della nostra scuola ha aderito al viaggio della Carovana dei Pacifici in occasione dell’Expo d’Arte che si è svolto a maggio 2021 ed il cui tema era il viaggio.

Ci è sembrato importante far viaggiare un’idea di pace attraverso azioni giuste, ispirate alla poesia “Los justos” di Borges. I bambini e le bambine sono stati veramente felici di realizzare ed esporre questa proposta, ma anche il lavoro preliminare è stato interessante.

La nostra scuola è molto particolare, nove sezioni linguistiche (italiana, portoghese, finlandese, lituana, svedese, olandese, tedesca, francofona, anglofona) si confrontano quotidianamente sul piano dello scambio culturale in questa Europa che fatichiamo a sentire come veramente nostra.

Ciascun/a insegnante, poi, porta qualcosa di sé, del proprio percorso di provenienza, e cerca di nutrirlo ed accrescerlo in una relazione molto peculiare con gli altri e le altre.

Il lavoro è stato realizzato da 120 bambini e bambine dai 5 ai 10 anni delle classi di lingua italiana. È stato molto bello esporlo alla nostra intera comunità scolastica e speriamo che abbia fatto sorgere domande e curiosità. 

Avevamo già parlato dei Pacifici ad alcuni colleghi e colleghe non italiane lo scorso anno, mostrando la versione in inglese sul sito e le foto, di grande impatto, delle realizzazioni di altre scuole.

Mi aveva colpito molto la ricettività nell’accogliere questa proposta ed immaginarla proiettata verso i propri contesti di origine. Un collega lituano, ad esempio, aveva usato le sagome dei Pacifici per rappresentare la Baltic way dell’agosto 1989, momento fondativo dell’indipendenza delle repubbliche baltiche, quando 2 milioni di persone formarono una catena umana lunga circa 675 km attraverso Tallinn, Riga e Vilnius.

Poi l’arrivo della pandemia ed il lockdown hanno interrotto quasi sul nascere la condivisione di questo progetto fino a quest’anno, quando abbiamo deciso di allestire la Carovana dei Pacifici all’interno dell’Expo come sezione italiana.

Per me, che ho una classe prima, è stato molto interessante il lavoro preparatorio intorno alla poesia di Borges. La forza immediata delle immagini che contiene è stata veicolo di domande ulteriori: ad esempio, il significato della parola “etimologia” e la ricerca dell’origine della parola “scuola”. dal latino schola, dal gr. skholḗ: tempo libero.

Ci siamo chiesti cosa fosse quel certo canto letto da un uomo e una donna e capitato alla nostra attenzione proprio a settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. E il senso di coltivare il giardino secondo Voltaire, c’è venuto il dubbio che avesse a che fare anche col prendersi cura della Terra, col proteggere ciò che ci circonda.

Alla fine la poesia l’abbiamo riscritta così:

Chi è contento/a che sulla terra ci siano le ciambelle

Le persone che giocano con gli amici

Chi è contento/a che ci sia la scuola per imparare

Chi non fa del male

Chi è contento/a che sulla terra ci sia da mangiare

Chi aiuta le persone in difficoltà

Chi non produce troppi rifiuti

Chi si prende cura degli animali

Chi dona e regala a chi non ha

Le persone che non inquinano

Chi è calmo/a

Chi legge i libri

Chi vive le avventure senza danneggiare la natura

Chi ha paura e chiede aiuto alle altre persone

Chi protegge il mondo

Chi fa la raccolta differenziata

Chi ama la terra

Tali persone, che a volte si conoscono, stanno salvando il mondo.

Anche la parola “Carovana” è stata al centro di una ricerca semantica. Evocativa di scenari quantomeno esotici, abbiamo poi deciso di definirla come “gruppo di persone in movimento”.

E il tema delle persone che fanno viaggiare un’idea, esse stesse veicolo di cambiamento, è stata un’immediata associazione ai Pacifici. La loro realizzazione una grande esplosione di creatività!

Le sagome, semplici da ritagliare e personalizzare, sono piaciute moltissimo ed ognuno/a ci ha riversato qualcosa di suo. Immancabili i Pacifici ispirati spontaneamente al personale sanitario, a cui siamo tutti e tutte profondamente debitrici e ai bambini e alle bambine questo non è sfuggito.

Speriamo, perlomeno nelle intenzioni, di aver seminato qualcosa di buono.

Pina Caporaso 

con i colleghi e le colleghe

Gianluca Perticone, Cristina Piovani, Angela Ciaccio, Sabina Morelli, Francesco Moraca, Maristella Scavo, Anna Ricci, Claudia Coralla