Appunti di un viaggio

Appunti di un viaggio

Luglio 23, 2025 Off Di Carovana dei Pacifici

Costruire la pace è un cammino fatto di partenze e soste; tempo per marciare, per correre e tempo per fermarsi; tempo per aspettare e tempo per andare avanti…

Cos’è una carovana?
Dal vocabolario “Compagnia di viaggiatori o mercanti che si uniscono per attraversare regioni desertiche, malsicure o disagevoli”

Non è forse proprio questo il percorso che conduce alla pace?

Giorno 1. Il tempo del viaggio

Il viaggio inizia da un pensiero, da un desiderio, da un sogno… ha bisogno di un tempo e di uno spazio precisi ma dinamici, pronti a essere modificati, accorciati, allungati, ordinati, arricchiti…

Il viaggio ha bisogno di un nome… dove vogliamo arrivare?

Il viaggio ci porterà a scoprire e a riflettere sul significato della parola (valore) Pace…

Eccoci a bordo di una CAROVANA… carichi di emozioni diverse…

In giardino abbiamo costruito un percorso utilizzando cerchi, ruote, scivoli… e a bordo della carovana abbiamo chiesto ai bambini di percorrerlo, trasformando con gli “occhi della fantasia” ciò che avevamo posizionato in sassi scivolosi, grotte pericolose, ruscelli e montagne da scalare…

“Cosa sta facendo maestra?”
“Cosa dobbiamo fare?”
“Perché siamo usciti?”
“Cos’è quel percorso che ha costruito?”

Tutti a bordo… lo scopriremo nel cammino! Buon viaggio CAROVANA!
Progetto di molti: salire a bordo della carovana per essere PACIFICI!

Giorno 2. Le partenza… (non è un errore… le partenza sono sempre molte, le partenza sono le suggestioni molteplici sul percorso che aprono a nuovi interrogativi, a nuove possibilità)

Come possiamo partire per affrontare questo viaggio?

Dato che la carovana dei pacifici si è messa in cammino a partire da un’esperienza, allora il viaggio va vissuto proprio partendo dal quotidiano, dall’esperienza come preziosa maestra di vita…

Diamo valore al vissuto per sorreggere e sostenere le azioni che tendono alla pace, all’ordine… Aiutarsi tra compagni, usare belle parole e bei gesti, offrire il nostro sostegno di fronte a una difficoltà, attendere i tempi degli altri bambini… saper dire SÌ nell’ottica del rispetto verso di sé e verso chi ci sta intorno, Si mi accorgo di te, mi stai a cuore (I care).

Giorno 3…Pensieri

Pensieri possibili, strade possibili si aprono se guardo alla Pace, se dico la parola Pace.

Pace come sguardo a se stessi e agli altri, pace come contraria alla guerra, ma pace non necessariamente come assenza di guerra…

Pace come valore, cammino già tracciato da alcune persone prima di noi!

JORGE LUIS BORGES, I giusti, (La cifra, 1981).

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.

Chi è contento che sulla terra esista la musica.

Chi scopre con piacere un’etimologia.

Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.

Il ceramista che premedita un colore e una forma.

Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.

Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.

Chi accarezza un animale addormentato.

Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.

Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.

Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.

Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Poesia dei bambini

È pacifico…

Chi ha degli amici

Chi dice le parole buone e parla bene

Chi non fa i pizzicotti e non dà le botte

Chi mangia bene

Chi prende il cibo e non lo butta via

Chi non butta a terra le carte delle caramelle

Chi non grida

Chi è capace di ascoltare gli altri e di stare in silenzio

Chi gioca e si diverte

Giorno 4. Beati gli operatori di pace

“Ci mettiamo in cerchio perché maestra ci racconterà delle storie davvero importanti!”

Maestra stende sul pavimento una lunga linea del tempo che dal 1900 porta dritto ai nostri giorni e lungo la linea mette delle fotografie. Giorno dopo giorno (con parole semplici e adeguate ai bambini) storie diverse ma accomunate dallo stesso desiderio di pace: Martin Luther King, Maria Montessori, Rosa Parks… ci accompagnano e ci coinvolgono sul nostro cammino della carovana.

Giorno 5. “Perfettamente diversi”

Leggiamo un libro e ci facciamo prossimi al racconto che porta: due bambini, gemelli, uguali nell’aspetto ma diversi nel carattere, nel modo, nell’approccio alle cose. L’incontro tra i due bambini è capace di lasciare una traccia unica, “da incorniciare”.

Anche noi “i perfettamente diversi”… Messi a coppie per creare qualcosa di speciale e prezioso frutto del lavoro di insieme, del condividere e consigliare le modalità (“colora nei contorni”, “colora con il blu”…), del prendersi carico della fatica dell’altro (“io faccio questo, tu fai l’altra parte più piccola”) che in fondo si scopre possono essere uguali alle proprie (“è stato difficile questo lavoro perché era lungo”)…

I “perfettamente diversi” ma “profondamente uguali” (in quanto persone/bambini) nel loro incontro hanno creato un’opera che racchiude il tocco di ciascuno. Un’esperienza preziosa!

Giorno 5 Le ripartenze.

L’incontro tra due persone diverse porta (a volte/spesso) anche allo scontro specialmente se le due persone sono “perfettamente diverse” tra loro… lo scontro porta ad una situazione di momentaneo “disordine”, agitazione, crisi, parole che sono lontane dalla parola Pace come dicono i bambini ( ma servono a comprenderne il valore)!

E dunque cosa fare? Dobbiamo necessariamente accogliere anche le fatiche e le soste! E ripartire anche dalle parole!

Succede che in occasione di un litigio o di un momento di incomprensioni tra bambini si chiede loro di raccontare cosa sia successo; ciascuno racconta il suo punto di vista… il suo vissuto (come è capace, usando le parole, facendosi aiutare da un compagno, indicandoti il fatto….) visto dalla sua prospettiva…

“Mettiamoci l’uno davanti all’altro” e l’adulto si fa da mediatore (quando lo scontro è troppo grande e non trova una soluzione, quando sono i bambini stessi a chiedere aiuto)

La situazione così gestita, non annulla le emozioni/intenzioni/ricordi, ma “il mediatore” permette ai bambini di sentirsi protetti e liberi di potersi esprimere!

“L’altro non limita la persona ma è costitutivo del suo svilupparsi e completarsi. La comunità non sostituisce mai la persona ma ha il compito di preparare le condizioni del suo divenire e completarsi, “suscitandola”. (Dalle nuove indicazioni ministeriali 2025)

Giorno 6. Le parole

Gli albi illustrati sono pretesto per riflettere sull’importanza e sul significato delle parole, sulle immagini che le parole portano con sé…

Pace sta accanto alla parola condivisione, amicizia, migliore amico come nell’albo “Piccolo blu piccolo giallo”;  aiutare, rispettare, lasciare il tempo nell’albo de “La scatola”…

Nell’albo “Flon flon e Musetta”, invece guerra, “è proibito”, filo di spine, distruggere, colori scuri, volto arrabbiato, triste… sono parole/immagini che entrano in contrasto con ruscello, giocare, colori chiari e delicati, cuore…

“Pezzettino” ci dice di come sia importante la parola identità, ricerca (della propria identità), come un percorso (che dura la lunghezza di un libro), ma in realtà dura un’intera vita.

Negli ultimi documenti ministeriali, si parla di Progetto di vita, per ripensare al nostro agito di educatori in un’ottica di lungimiranza oltre che di responsabilità; “progetto di vita” ci suggerisce uno sguardo che va lontano, all’uomo e alla donna.

“Il bambino è padre dell’umanità”

Giorno 7. Il tempo della semina

“Costruiamo un piccolo orto?”

Costruire insieme significa sentirsi parte… a bordo di quella Carovana che guarda alla pace anche come rispetto della natura, come luogo democratico che allena la pazienza, l’osservazione, l’ascolto e la negoziazione (faccio prima io… no tu lo fai sempre ora tocca a me; ti posso aiutare?…) oltre che la condivisione e la soddisfazione dei risultati ottenuti o degli “errori” che si incontrano nel percorso.

“In questo tempo, proprio qui in questo tempo (il tempo dell’oggi con tutte le fatiche, le contraddizioni e i dubbi) siamo invitati a piantare un giardino.

Dare spazio alla vita sembra un gesto profetico. Quasi rivoluzionario. Piantare un giardino, quasi per imparare dal giardino stesso cosa significhi che la vita cresce quando ci sono cure, Amore e fiducia.

Piantare un giardino per scoprire che la vita è piena di energia e potenza, ben oltre la nostra capacità e comprensione.

Piantare un giardino per scoprire che questa vita, nella sua profondità è un dono e mai un prodotto.

Per noi educatori l’idea di piantare un giardino è veramente geniale, perché ci offre l’occasione di vivere un’esperienza di gruppo ricca e collaborativa.

Il seme non è nelle nostre mani… il seme è nelle Mani artigiane, di uno Spirito fidato (lo Spirito Santo per i cristiani) che agisce con “forza misteriosa e benevola”

Giorno 8. La costruzione della carovana.

Mani al lavoro! Costruiamo una carovana… di cosa abbiamo bisogno? Carta, cartone, matite, pennarelli…

Questa fase di creazione ha avuto protagonisti i bambini in collaborazione con i nonni! Come non pensare alla pace come spazio (anche fisico) di incontro tra due generazioni distanti nel tempo, ma vicine l’una maestra dell’altra in modo vicendevole.

Carovana dei pacifici che guarda all’altro come maestro senza considerarne l’età ma solo l’umanità!

Giorno 9 Il giardino dentro di me

Sette fiori ci accompagnano alla festa della Pasqua. Ogni fiore ha portato con sé il suo messaggio, il suo valore: la sapienza, la gratuità, la tenacia…

Ogni fiore ha dato risalto alla bellezza e varietà del giardino che c’è in noi, da scoprire e custodire.

LA MARGHERITA. IL FIORE DELLA GIOIA RADIOSA DELL’AMICIZIA

Come si può guarire dalla tristezza? Ci sono momenti in cui ci sentiamo tristi e ciò che ci accade ci rende tristi. Ci sono dei momenti in cui sembrano tristi anche i giardini, come i giardini d’inverno. Ma a un certo punto i giardini diventano tappeti fatti di sorrisi, di piccoli soli felici: sono fiorite le margherite.

Fiori semplici che portano gioia.

Il Salmo 116 ci ricorda “Com’è bello e come dolce che fratelli vivevano insieme”…Anche lo stare insieme guarisce la tristezza.

7 aprile 2025. Un Pic nic speciale all’insegna dell’amicizia. Un bel momento spensierato, di gioia… una chiacchierata, una risata e il bello di avere e poter condividere il proprio telo con un amico!

Carovana…in continuo movimento…

Giorno 10. Aggiungi un posto a tavola.

“Aggiungi un posto a tavola” colonna sonora della nostra festa di fine anno. “Aggiungi un pasto a tavola” sguardo di reciprocità e fiducia. Sguardo alto, aperto alla speranza in questo anno giubilare!

Scuola dell’infanzia paritaria Vittoria Bosi, Ossona (MI)